ASCI Roma XVII

Giugno 1944: sul famoso terrazzino di Don Giulio, una dozzina di ragazzi che avevano spesso bevuto avidamente in quegli anni il racconto della bella favola sul Grande Gioco e sull’avvenire scout, si sentono dire che ora la favola può diventare realtà e che, se essi lo vogliono, mentre risorge lo scautismo italiano, nascerà anche il Roma 17° e si inserirà nella grande fraternità mondiale

Così Gino Armeni descriveva, in ricordo del 21° anno della sua fondazione, la nascita del Roma 17°: 7 Giugno 1944 – Palazzo della Cancelleria, in Corso Vittorio.

Gino Armeni li introdusse nel mondo dello scautismo e sotto la guida di Mons. Cericioni e don Gaetano Scanagatta il 2 luglio il Gruppo ASCI Roma 17° vede la nascita delle prime squadriglie: Lupi (che poi diventeranno Castori) Volpi e Aquile.

Sono passati appena tre giorni dalla liberazione di Roma

Gli anni immediatamente successivi sono dedicati al consolidamento del Gruppo. Nel 1945 si apre il Branco e la prima pattuglia di Pionieri (così si chiamavano allora i Rover).  Il 25 luglio ha inizio il secondo campo estivo (quota lire 800!) che dura fino al 9 agosto e si svolge sulle rive del lago di Bracciano, presso Anguillara: è un campo duro, in cui si deve fare tutto dal nulla, a cominciare dal… piantare alberi per avere un po’ d’ombra.

Fu un campo duro fin dall’inizio, e duro non solo perchè l’attrezzatura era composta di residuati di guerra

Nel 1946 il Riparto partecipa al campo Nazionale a Villa Molinario, dal 6 all’ 11 Settembre, che fu il primo incontro nazionale dell’ASCI del dopoguerra.
Nel 1947 Castori e Volpi vincono le gare nazionali di selezione per VI Jamboree mondiale, quello della Pace, che si svolge a Moisson, in Francia.

Nel 1948 il Gruppo Roma 17° si unisce al Gruppo Roma 36 (della Chiesa Nuova) ed insieme danno vita al Gruppo Roma 17° “Filippo Neri”, che si articola ora in tre unità: Branco (guidato da Paolo Manfredonia), Riparto (guidato da Gino Armeni) e Clan (guidato da Marcello Pascarella).

Il nuovo fazzoletto di Gruppo, fondendo alcuni elementi di quelli dei due Gruppi di origine, assume la forma e i colori attuali: fondo verde con bande gialle e rosse.

Ad Agosto del 1949 cinque Rover partecipano alla Rover Moot in Norvegia.
Nel 1951 la squadriglia dei Galli partecipa al VII Jamboree Mondiale a Bad Ischl (Austria), mentre il resto del Riparto va al IV Campo Nazionale Esploratori dell’ASCI, in località Vallonina (Ri). A Bad Ischl l’ASCI vincerà le gare dei cori sotto la guida di Gino Armeni, cantando “So sajjtu a ju Gran Sassu” e “L’ellera verde”.

Siamo in piena fase di maturità ed il Gruppo può permettersi di affrontare un piccolo esperimento metodologico: tra il 1952 e il 1953 viene fondato un Riparto senior composto da due squadriglie di più grandi che prendono il nome di CamosciFalchi.
La voglia di partecipare ad incontri con altri gruppi scout, ad eventi interregionali ed internazionali è ancora grande.

Nel 1955 il Riparto prende parte allo Scout Rally di Neerpelt (Belgio). Nel 1957 una rappresentanza del Riparto partecipa al IX Jamboree straordinario del Giubileo a Sutton Park (Inghilterra). L’evento celebra i 50 anni dalla fondazione dello scautismo e i 100 anni dalla nascita di Baden Powell (fondatore dello Scautismo).

L’anno successivo il Branco, che ora ha la tana presso San Carlo ai Catinari, si sdoppia: i due Branchi prendono due nomi differenti Assisi e Gubbio.
Ora l’intero Gruppo conta tre Branchi, due Riparti e un Clan, tutti collocati in luoghi diversi. Un Riparto è alla Cancelleria, un Branco si trova a San Carlo ai Catinari, un branco e un Riparto hanno le sedi presso Santa Dorotea e il Clan dalla Cancelleria si sposterà a Santa Maria in Trastevere.

Nel 1963 di nuovo una rappresentanza del Riparto si trova nel contingente italiano a Maratona (Grecia) dove si svolge l’ XI Jamboree Mondiale. Gino Armeni, commissario centrale alla Branca Esploratori, è il capo del contingente

In questi anni i capi stanno maturando l’ipotesi di un’operazione di “Nuova Frontiera”, cioè attuare uno spostamento delle sedi al fine di distribuire meglio le unità per garantirne la sopravvivenza, l’espansione e l’inserimento all’interno di una parrocchia. Viene scelta la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci.